
ADR-Flow con eLabor e RIOS a Red Hat Summit Connect 2024: un’occasione per confrontarci in modo pratico sulle soluzioni del mondo open source
Anche quest’anno eLabor sarà con RIOS, la Rete Italiana Open Source della quale è parte integrante, al Red Hat Summit Connect 2024 di Milano in programma il 19 novembre. Nella sessione dedicata il CEO di eLabor Paolo Mascellani presenterà l’esperienza di ADR-Flow in un caso concreto, del quale vi sveliamo un po’ di anticipazioni.
Il nostro case history
Protagonista del case history è un’azienda che produce imballaggi flessibili per uso industriale, le cui esigenze erano quelle di creare imballi più leggeri, con spessori ridotti e ottime prestazioni e di alta qualità, ma anche sostenibili e realizzati con PE riciclato. Per poter ottenere questi risultati serviva poter effettuare un accurato controllo della qualità del materiale in ingresso e intervenire nel caso se ne presentasse la necessità… e qui siamo entrati in scena noi!
Utilizzando le tecniche di computer vision basate su algoritmi di machine learning inserite all’interno di ADR-Flow, abbiamo ottenuto risultati ampiamente superiori a quelli ottenibili con tecniche più classiche di analisi delle immagini. ADR-Flow, il nostro sistema di riconoscimento automatico dei difetti di produzione industriale, è utilizzabile grazie alla sua architettura generale e flessibile in moltissima altre situazioni ed è completamente Open Source, a tutti i livelli dello stack tecnologico. Oltre a ADR-FLOW sono state utilizzate anche altre soluzioni open source come TensorFlow e Raspberry… ma non vogliamo farvi altri spoiler, il resto ve lo racconteremo all’evento di Milano…!

Potenza dell’Open Source
Da sempre eLabor possiede una forte vocazione all’innovazione e alla tecnologia, soprattutto nel campo dell’informatica. Quale migliore occasione quindi del Red Hat Summit Connect, dove conoscenze, competenze ed esperienze in questo ambito si contaminano e moltiplicano, per poter parlare dell’applicazione di Machine Learning e Intelligenza Artificiale in ambito industriale? D’altra parte siamo sempre stati convinti che l’open source sia il motore innovazione dell’innovazione tecnologica, ed è quindi fondamentale mostrare e osservare insieme la messa in pratica, i risultati e i benefici di queste soluzioni nei più svariati contesti di applicazione.
eLabor e RIOS, un’unica missione
Poiché siamo parte integrante di RIOS ne condividiamo la mission di promuovere, individuare e divulgare le migliori tecnologie Open Source presenti sul mercato, puntando sull’innovazione e nella possibilità di una crescita continua e sempre più ad ampio raggio. Per questo e tanti altri motivi, se sarete presenti il 19 novembre all’evento di Red Hat a Milano, oltre a seguire la sessione RIOS a partire dalle ore 14:00, avremo modo di conversare, confrontarci, collaborare e condividere conoscenze su tante tematiche relative al mondo open.
Potete consultare l’agenda e iscrivervi al Red Hat Summit Connect 2024 di Milano cliccando su questa pagina

La Cybersecurity: tra miti e realtà
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Oggi faccio una piccola “invasione di campo”: parlo di cybersecurity (ma come vedrete, si arriva sempre alla solita conclusione …).
Super-Esperti e Consigli Fuorvianti
Ne parlo non perché ne sia particolarmente esperto, per quanto non ne sia neppure digiuno, ma perché, appunto, visto che l’argomento è molto caldo, ora fioccano i super-esperti a dare i loro consigli, spesso interessati ed altrettanto spesso banali, se non fuorvianti, e non è necessario essere esperti per capire che c’è qualcosa che non va.
Un Nuovo Pericolo “anche” per Linux
Leggo su una rivista online del settore finanza, lo so, almeno il 90% degli articoli sono “marchette”, infatti di solito leggo solo i titoli, andando a vedere solo gli articoli che superano un certo livello di soglia, mi serve comunque per sapere di cosa si parla, dicevo leggo di un nuovo terribile software che attacca i sistemi finanziari che utilizzano Linux, andando poi a vedere, il sottotitolista si è dimenticato un “anche”, ma non è questo il problema: è ovvio che oggi un software che voglia attaccare dei server debba preoccuparsi anche, o probabilmente soprattutto, di Linux, e che chi usa Linux non possa, pena amare esperienze, pensare di vivere al riparo da attacchi.
Tecniche Avanzate e Social Engineering
Approfondendo, si capisce che si tratti di un sofisticato sistema che grazie ad un misto di tecniche avanzate e di social engineering consente di sfruttare le carenze (io direi l’obsolescenza) di alcuni protocolli usati dai sistemi bancari per trasferire denaro sui conti dei malfattori. Le spiegazioni non sono un gran che, ma neppure da buttare.
La Risposta Sconcertante
La cosa veramente sorprendente è la risposta proposta dall’azienda che ha evidentemente sponsorizzato l’articolo: noi siamo al sicuro, perché utilizziamo protocolli di crittografia, come TLS e MAC: manca poco che casco dalla sedia! TLS dovrebbe essere la base della comunicazione criptata oramai da decine di anni, mentre MAC (sul momento la sigla non mi diceva nulla, ma mi sono informato) è un algoritmo di “firma” dei pacchetti che si basa su chiavi simmetriche, con tutti i problemi del caso. Non dico che non servano, ma se la cybersecurity contro i sofisticatissimi attacchi che stiamo vedendo si basa su questo ed un’azienda importante del settore non ha di meglio da dire, stiamo veramente male.
Cultura Informatica e Investimento
Il vero punto è che oggi ci sono ancora nel tessuto produttivo italiano (non credo che all’estero stiano molto meglio, ma non sono in grado di dirlo) delle fortissime carenze di cultura informatica, tra cui ovviamente anche in cybersecurity ma il problema è molto più ampio, che lo rendono fortemente vulnerabile e la soluzione è una sola: studiare ed investire, anche per distinguere tra chi parla solo per parlare e chi invece fa e capisce quello che fa.
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