Settembre 2025

Packaging ecosostenibile

Packaging ecosostenibile: innovazione e sostenibilità nel futuro degli imballaggi

Scopriamo il ruolo del packaging ecosostenibile: materiali innovativi, tecnologie di controllo qualità e il case study Selene come esempio di economia circolare.

Packaging ecosostenibile: una scelta necessaria per il futuro

Sul nostro blog abbiamo spesso trattato di tecnologia e innovazione per il mondo manifatturiero; questa volta abbiamo scelto di focalizzarci sul packaging ecosostenibile, concetto che è oggi al centro delle strategie industriali e commerciali di molte aziende. L’impatto ambientale degli imballaggi tradizionali, spesso realizzati in plastica vergine e destinati a cicli di vita brevissimi, ha infatti spinto i produttori a ripensare materiali, processi e design. L’obiettivo è ridurre sprechi, facilitare il riciclo e garantire una seconda vita alle risorse, in linea con i principi dell’economia circolare.

Innovazione nei materiali e nel design

Il packaging ecosostenibile non si limita all’utilizzo di materiali riciclati, ma si estende anche alla ricerca di soluzioni alternative come bioplastiche, carta certificata FSC o compositi biodegradabili. Allo stesso tempo, il design degli imballaggi è orientato alla riduzione degli spessori, alla leggerezza e alla multifunzionalità, così da limitare consumi energetici e costi logistici. Del resto, le aziende che oggigiorno investono in strumenti di innovazione ottengono un doppio vantaggio, dato che migliorano la propria reputazione e rispondono alle crescenti esigenze dei consumatori attenti all’ambiente.

Il ruolo della tecnologia nel controllo qualità

Un aspetto fondamentale del packaging ecosostenibile riguarda la qualità dei materiali riciclati. Poiché questi possono presentare caratteristiche variabili rispetto alle materie prime vergini, il controllo in fase produttiva diventa cruciale. Tecnologie basate su intelligenza artificiale, machine learning e sistemi di monitoraggio in tempo reale consentono oggi di garantire la realizzazione di imballaggi performanti e sicuri, pur mantenendo un approccio sostenibile.

Il caso pratico di Selene: innovazione e sostenibilità insieme

Un esempio concreto di packaging ecosostenibile arriva da Selene, azienda italiana specializzata in imballaggi flessibili per uso industriale e con la quale abbiamo collaborato. La missione dell’impresa è coniugare qualità e responsabilità ambientale attraverso il recupero, riciclo e rigenerazione di materiali plastici. Per migliorare il controllo sul materiale riciclato, Selene ha adottato il nostro sistema ADR-Flow, basato su reti neurali e riconoscimento automatico dei difetti. Questo ha permesso di ottimizzare il flusso produttivo, ridurre gli scarti e ottenere imballi più leggeri e performanti, sempre in linea con i principi del packaging ecosostenibile.

I vantaggi competitivi del packaging ecosostenibile

Scegliendo soluzioni tecnologiche per automatizzare il controllo qualità, come ADR-Flow, le aziende che puntano su packaging ecosostenibile non soltanto riducono l’impatto ambientale, ma rafforzano anche la propria posizione sul mercato. I consumatori preferiscono marchi che dimostrano impegno concreto verso la sostenibilità, mentre normative sempre più stringenti premiano chi adotta soluzioni ecocompatibili. Inoltre, la riduzione di materiali e il miglioramento dei processi produttivi si traducono in un abbattimento dei costi a lungo termine.

Una prospettiva per il futuro

Possiamo quindi dire che il packaging ecosostenibile non rappresenta soltanto un trend, ma una necessità strategica per il futuro. Innovazione, tecnologia e responsabilità sociale si intrecciano per creare imballaggi che proteggono i prodotti rispettando al contempo il pianeta. Seguendo l’esempio di realtà come Selene, le aziende hanno l’opportunità di contribuire attivamente a un’economia circolare, trasformando un obbligo ambientale in una leva di crescita e differenziazione.

AI e imprese italiane: attualità, innovazione e prospettive future

Adozione e diffusione dell’AI tra le imprese italiane

Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale ha smesso di essere soltanto un tema di ricerca o sperimentazione e sta diventando una componente concreta nei piani strategici di molte aziende. Secondo recenti indagini circa il 63% delle imprese in Italia ha già adottato soluzioni di AI o prevedono di farlo nel breve periodo. Ma questa adozione è spesso focalizzata su miglioramenti incrementali come ottimizzazioni operative, automazione di task ripetitivi e supporto all’IT, piuttosto che trasformazioni radicali del modello di business.

Prontezza digitale: dati, infrastruttura e competenze

Un elemento chiave per implementare con successo l’AI è la disponibilità di dati di qualità, infrastrutture adeguate e competenze interne. Molte aziende segnalano di avere abbastanza dati per iniziare progetti di AI, ma meno della metà possiede una strategia definita. Spesso la governance è frammentata e la leadership non sempre coinvolge i livelli più alti dell’organizzazione. Inoltre, le risorse destinate al digitale e all’IA restano in molti casi modeste, limitando la scala degli interventi.

L’importanza dell’AI nel settore manifatturiero

Nel manifatturiero l’AI ha un ruolo particolarmente strategico. È in questo settore che si percepiscono con più forza i vantaggi della previsione come manutenzione predittiva, monitoraggio in tempo reale delle macchine, dell’ottimizzazione della catena logistica, del controllo qualità automatizzato tramite visione artificiale, e dell’adattamento flessibile delle linee produttive. Dopotutto, vi abbiamo spesso parlato di quanto sia importante una tecnologia di questo tipo, come ADR-Flow, per il controllo di qualità e il riconoscimento dei difetti sulle linee di produzione.  L’Intelligenza Artificiale permette non solo di ridurre i costi operativi ma anche di aumentare la resilienza. Di fronte a interruzioni nella supply chain, carenze di personale o variazioni improvvise nella domanda, le aziende manifatturiere che hanno integrato soluzioni intelligenti sono molto più agili. Inoltre il campo della manifattura rappresenta un’occasione per passare dall’“ottimizzare” al “reinventare” processi, prodotti e servizi, generando valore competitivo sostenibile.

I dati su produttività integrata con l’AI

Oltre a quanto presentato, l’AI può generare un aumento significativo della produttività nazionale se si affrontano adeguatamente le leve abilitanti. Allo stato attuale un terzo delle aziende segnala benefici compresi tra l’1% e il 5% per quanto riguarda la produttività integrata con sistemi AI. E, sempre secondo alcuni sondaggi effettuati, Se si confrontano gli effetti sulla produttività con i fatturati delle aziende intervistate, si prevede un aumento medio della produttività aggregata del 3,2% attualmente, che crescerà al 4,3% nel corso di 18-24 mesi.
Ma, nonostante il potenziale riconosciuto, oltre il 56% delle aziende dichiara di non aver ancora messo in campo alcun intervento in tal senso.

Prospettive future: verso una trasformazione strategica e sostenibile

Serve quindi una collaborazione tra istituzioni, imprese, università, centri di ricerca per costruire ecosistemi forti, investire in formazione, sia tecnica che in competenze trasversali come problem solving e gestione del cambiamento, definire casi d’uso replicabili, e garantire governance e trasparenza. Regolamenti come l’AI Act europeo possono offrire un’opportunità per stabilire standard chiari e promuovere fiducia, sebbene molte imprese siano ancora in ritardo nell’allinearsi alle nuove norme. Tramite una visione strategica e le competenze specifiche siamo certi che l’applicazione di tecnologie IA possa rappresentare un vantaggio competitivo, economico ed innovativo nella maggior parte dei settori industriali, e non soltanto.

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